28 giugno 2011

http://www.blogger.com/img/blank.gif">

17 marzo 2010







Anche per queste prossime elezioni regionali, si è persa l’occasione di porre rimedio ad un grave vulnus democratico che non riguarda solo le donne, ma tutta la società.
Infatti, in tutte le liste elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale calabrese, su 610 candidati sono presenti 124 donne: solo il 20% che è una percentuale molto misera, rispetto ai tanto sbandierati impegni, da parte dei partiti, del 40% e che aggrava il ritardo che separa l’Italia dagli altri paesi dell’Unione Europea e perfino da alcuni paesi del cosiddetto terzo mondo.
Se guardiamo poi alla provincia di Cosenza il dato è il peggiore in assoluto rispetto alle altre province calabresi: 38 donne su 225 candidati, pari al 17%.
Anche le donne capo lista sono solo 22 su 77 liste, pari al 22%.
Se consideriamo poi, che moltissime liste hanno una sola candidata femminile per non incorrere all’annullamento della lista, perché questo è il minimo che prevede una pessima legge elettorale calabrese, e che, in alcuni casi qualche partito ha inteso inserire qualche candidata donna come puro abbellimento alla propria lista, è evidente che la conclusione che ne deriva è una sola:
le donne sono escluse dalla rappresentanza politica.
Il pensiero delle donne non è garantito a nessun livello nella politica regionale o nel governo della regione e non lo sarà nei prossimi 5 anni.
Non è quindi più tempo di appelli, di quote o di contentini come un assessorato donna per mera testimonianza; è necessario invece affrontare il vero nodo del problema: quello cioè di una politica che non vuole cambiare, che tiene lontano quei soggetti che possono mettere in discussione lo status quo ed in particolare le donne che, con le loro capacità di tessere reti ed essere estremamente concrete, potrebbero mettere in atto dinamiche di innovazione all’interno dei partiti e delle istituzioni a cui nessuno degli attuali politici è interessato, perché questo vorrebbe dire mettere in discussione il proprio potere.
Insomma le donne potrebbero sovvertire il sistema della rappresentanza politica e l’attuale classe dirigente calabrese, che piega il governo del bene pubblico e della politica agli interessi personali e del proprio gruppo di riferimento, lo ha capito bene e non vuole correre questo rischio.

Si affronti allora il vero problema da porre alla società tutta, ossia il rinnovamento della politica ed un profondo e radicale cambiamento di mentalità, perché, stando così le cose, sono le stesse donne che non avranno più voglia di interloquire con il mondo della politica.

Elena Hoo (Presidente Emily Cosenza)

05 marzo 2010


8 marzo 2010

Siamo pronte per la terapia dell'anti-emotività?

Mi piace l'idea di pensare all'8 marzo 2010 con le parole di queste donne:

Come rendere una donna più fredda e calcolatrice

Ricercatori italiani hanno “dimostrato” (bontà loro) che gli uomini sono stabilmente e tendenzialmente “criminali”, mentre le donne lo possono diventare manipolandole con una debole scarica elettrica.

Un gruppo di ricercatori della Fondazione Ca' Granda-Policlinico di Milano, dell'Ospedale S. Raffaele di Milano e dell'Università di Padova (Corriere della Sera del 23/01/2010) hanno posto delle domande a 38 uomini e 40 donne con un'età media di 24 anni. Eccone una:
«“Immaginate di essere un medico e di avere di fronte tre pazienti che hanno bisogno di un trapianto d’organo. Potreste salvarli tutti e tre a patto di uccidere una persona sana e di prelevarne gli organi. Che cosa fareste?”. Le risposte sono state diverse, a seconda del genere. "Gli uomini", spiega Manuela Fumagalli del Centro clinico per le neuronanotecnologie e la neurostimolazione della Fondazione Policlinico Ca’ Granda... "tendenzialmente rispondono in maniera più razionale, cioè scelgono di sacrificare una persona per salvarne tre. Le donne, invece sono più emotive: non se la sentono di uccidere una persona sana, nemmeno per farne vivere tre”».

L'articolo continua dicendo che facendo passare una “debole corrente elettrica attraverso la zona prefrontale del cervello”, posta la stessa domanda, le donne modificano la loro risposta diventando più ciniche e calcolatrici, mentre non si ha nessun effetto su quella maschile.

La cosa interessante è la prevalente risposta maschile. Quella risposta che viene considerata dai ricercatori come più logica è REATO nel nostro ordinamento attuale. Non puoi uccidere una persona sana per prenderne gli organi e usarli per altre persone.

Praticamente se ne può dedurre che, date le lunghe liste d'attesa, i traumatizzati cranici che potrebbero essere curati e quindi salvati, potrebbero essere uccisi con l'espianto per procurarsi organi. Questa è la decisione più razionale secondo i criteri sopra esposti.

Alla luce di questa razionalità, ci chiediamo:
- Le donne emancipate, che vogliono far carriera, dovranno sottoporsi al “perfezionamento” del loro cervello per renderlo più razionale e adatto al sistema criminale che è alla base di questa società?
- Le donne impiegate nell'espianto-trapianto sono state già sottoposte alla scarica elettrica per reggere l'orrore dell'espianto a cuore battente?
- Gli approcci terapeutici di “manipolazione mentale” ventilati su questa tecnica saranno praticati da medici donne, per evitare denunce di sessismo?
- Si presteranno le donne al nuovo abuso di questa società maschilista?

DIFENDIAMO LA MAGGIORE COMPLESSITÀ DELL'INTELLIGENZA FEMMINILE.

Le Donne dell'AEDfemminismo www.aed-femminismo.com

SINISTRA ECOLIGIA E LIBERTA' (quella vera)

Cosenza, 4 marzo 2010
La vicenda spiacevole che sta vivendo Sinistra Ecologia e Libertà in Calabria sta rasentando il paradosso in quanto persone che dovrebbero condividere lo stesso grande obiettivo di costruire una nuova Sinistra plurale e unita sono i primi a dividere chi ha già aderito a questo progetto, addirittura
supponendo una loro non iscrizione al partito.
Se la situazione non fosse così drammatica, si potrebbe dire che sta rasentando il ridicolo, perché non trattandosi di una “congregazione”, ma di un movimento in costruzione, non solo non ci dovrebbero essere dubbi sulla ns. appartenenza, ma anzi si dovrebbe operare per allargare sempre di più il numero degli aderenti.
E’ noto che le divergenze hanno avuto origine da un giudizio profondamente diverso sull’operato della giunta Loiero che ha portato questi compagni alla presentazione di una lista che, insieme ai socialisti, sostiene questo candidato, ma è altrettanto chiaro che la segreteria nazionale, proprio a seguito di una assemblea regionale di SEL che si era sospesa per eccesso di rissosità, aveva assunto una posizione chiara dichiarando con un documento ufficiale che SEL non avrebbe partecipato alle elezioni regionali.
L’utilizzo improprio del nome di Niki Vendola è chiaramente una forzatura e più che altro una furbizia per carpire all’elettorato consensi che sono perlopiù diretti al compagno Vendola.
La diversità delle opinioni va sicuramente rispettata, ma utilizzare metodi e percorsi che appartengono ad una politica personalistica e di basso profilo potrebbe minare alle radici il processo costituente di SEL nella nostra regione, ma soprattutto la speranza, che in molti continuiamo a nutrire, di poter costruire un altro modo di far politica.

22 febbraio 2010

ELEZIONI REGIONALI: IL SIMBOLO DI SEL NON CI SARA'


Preg.mo Direttore di redazione, come potrà evincere dal comunicato qui sotto riportato, la segreteria nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà è intervenuta con un comunicato ufficale per smentire nel modo più categorico il sostegno di SEL al candidato alla presidenza Loiero. Come già segnalatovi più volte con articoli che purtroppo non sono stati pubblicati, l'assemblea regionale tenutasi a Lamezia aveva fatto registrare un maggior numero di critiche e dinieghi alla proposta di sostenere l'attuale Presidente, proprio perchè in molti riteniamo che in Calabria sia indispensabile dare un segnale di forte discontinuità alla gestione inadeguata dell’attuale governo e mettere al centro del futuro governo regionale la questione morale, la buona politica e un reale rinnovamento delle classi dirigenti.
Era per noi assurdo che alcuni rappresentanti del movimento, purtroppo presenti anche negli organismi nazionali, pur di difendere la candidatura di Loiero si mettessero contro le indicazioni della segreteria nazionale.
Oggi la questione è stata definitivamente chiarita e pertanto chi nelle precedenti note ha parlato a nome di SEL (Eva Catizone, Pino Scarpelli, Fernando Pignataro, Luigi Marrello e Monica Nardi) e sta presentando la lista insieme ai socialisti sostenendo la candidatura di Loiero, parla solo a nome personale.

A nome di SEL le chiediamo di pubblicare questa nota e di tenerne conto per tutta la durata della campagna elettorale.

cordiali saluti Elena Hoo

----Messaggio originale----

Data: 22/02/2010 12.40
Ogg: REGIONALI CALABRIA=SEGRETERIA NAZIONALE SINISTRA E LIBERTA'

REGIONALI CALABRIA

SEGRETERIA NAZIONALE DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’:

NON SAREMO PRESENTI ALLE ELEZIONI REGIONALI CALABRESI

****************
Sinistra Ecologia Liberta’ non sara’ presente nelle prossime elezioni regionali della Calabria.

E’ quanto afferma a nome della segreteria nazionale di Sel Ciccio Ferrara, responsabile nazionale dell’organizzazione.

Contrariamente a notizie di stampa - conclude Ferrara - circolate negli ultimi giorni, allo stato attuale nessuno puo’ utilizzare in Calabria il simbolo di Sinistra Ecologia Liberta’.

Lo rende noto l’ufficio stampa nazionale di Sel

Roma, 22 febbraio 2010 www.sinistraeliberta.eu

LA DEMOCRAZIA NON E' ACQUA

Mi stupiscono enormemente le dichiarazioni di Fernando Pignataro a proposito della scelta della segreteria nazionale di ridare la parola agli iscritti per dirimere un contenzioso che rischia di contaminare in modo negativo e irrimediabilmente un partito che è in fase costituente e che quindi dovrebbe essere il più inclusivo possibile.

Ridare la parola agli iscritti significa che quanto deciso nell’assemblea regionale del 16 febbraio, è nullo proprio perché sono state fatte delle evidenti violazioni al regolamento.

Non crede forse Pignataro che sia il massimo dell’antidemocrazia assumere delle decisioni da parte solo di un gruppo di persone, dopo la fine della riunione e addirittura dopo che il rappresentante della segreteria nazionale di SEL ha abbandonato la sala per l’inagibilità della discussione?

Assurda poi l’affermazione sulla titolarità del diritto di voto da parte dei delegati!

E’ più titolare il delegato che l’iscritto? Siamo alla follia!

I delegati sono stati votati dagli iscritti ed è a loro che devono rendere conto.

In politica e soprattutto in un modo nuovo che si dice di voler far politica, contano gli iscritti che sono la base del partito: questo è semplicemente l’ABC della democrazia. Come si fa a negarlo?

La verità è che il dibattito avvenuto nell’assemblea regionale aveva fatto registrare un maggior numero di consensi degli iscritti presenti verso la proposta del compagno Ferrara di presentare per la competizione elettorale in Calabria un candidato alternativo a Loiero al fine di dare forte discontinuità alla gestione disastrosa dell’attuale governo e porsi come un soggetto politico, autonomo, portatore di idee e programmi realmente di sinistra.

Questa soluzione ad alcuni non è piaciuta e gli stessi hanno poi preferito far saltare l’assemblea.

Oggi la decisione di ridare la parola agli iscritti, ci trova pienamente d’accordo perché questi solo hanno l’unica titolarità delle scelte.

E comunque, al di là di tutto, le furbizie e i tatticismi per sostenere a tutti i costi Loiero non ci interessano.

Questi tipi di comportamenti sono purtroppo a noi ben noti perchè sono gli stessi che vennero utilizzati in occasione della nomina dei delegati per l’assemblea nazionale che si tenne a dicembre, gli stessi utilizzati per le scelte elettorali nel comune di Acri e per l’organizzazione di iniziative pubbliche decise in modo unilaterale e senza alcun confronto con la base; sono tutte violazioni democratiche e soprattutto sono lontane dal modo nuovo di far politica che vogliamo costruire.

Quindi, se vogliamo davvero guardare al futuro della Calabria e costruire una nuova politica, noi ci siamo, altrimenti non siamo interessati ad altro.

Elena Hoo

Cosenza, 20 febbraio 2010 Sinistra Ecologia e Libertà

Cosenza

21 febbraio 2010

SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'

In molti, in questo periodo, ci stiamo rammaricando per i livelli di grande degrado che ha raggiunto la politica, in particolare quella calabrese, ed è molto triste vedere che anche Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) che nasce per costruire un nuovo modo di far politica, qui in Calabria, alla fine, rischia di divenire un luogo di tatticismi e di prevaricazioni, un luogo dove si ripropongono le vecchie logiche di potere che si afferma di voler combattere, un luogo dove cercare il modo di sopravvivere politicamente.
Bene ha fatto la segreteria nazionale ad annullare l’esito dell’assemblea regionale che si è tenuta il 16 febbraio a Lamezia e che aveva assunto in modo illegittimo la scelta di sostenere Loiero come candidato alla Presidenza della Regione.
In molti abbiamo contestato l’esito di quell’assemblea, perchè, dopo un dibattito che aveva fatto registrare un consenso della maggioranza dei presenti verso la proposta del compagno Ferrara, responsabile dell’organizzazione nazionale di SEL, di presentare per la competizione elettorale in Calabria un candidato alternativo a Loiero al fine di dare forte discontinuità alla gestione disastrosa dell’attuale governo, alcuni dei presenti che non condividevano tale soluzione, hanno pensato bene di provocare tensione, creando una situazione di disagio, che si è poi conclusa con l’abbandono della sala da parte sia del compagno Ferrara che della maggior parte di noi.

Forse è stata una furbizia messa in atto da queste persone, per garantirsi la possibilità di sostenere Loiero: una scelta che comunque ci risulta loro avessero già compiuta da più tempo, ma nessuno di noi sospettava che si potesse arrivare a tanto.
Purtroppo è in questo modo assolutamente antidemocratico che si sono assunte le decisioni.
Oggi quindi, cogliamo con grande soddisfazione la notizia dell’annullamento dell’esito di quell’assemblea e siamo pienamente concordi nel ridare la parola agli iscritti che hanno l’unica titolarità delle scelte.
Questo risultato non fa altro che confermare l’illegittimità di quei comportamenti, a noi purtroppo ben noti poiché sono gli stessi che vennero utilizzati in occasione della nomina dei delegati per l’assemblea nazionale che si tenne a dicembre, gli stessi utilizzati per le scelte elettorali nel comune di Acri e per l’organizzazione di iniziative pubbliche decise in modo unilaterale e senza alcun confronto con la base; sono tutte violazioni democratiche e soprattutto sono lontane dal modo nuovo di far politica che vogliamo costruire.
Siamo pienamente in accordo, pertanto, con la decisione della segreteria nazionale di affidare agli iscritti l’ultima parola in proposito, attraverso le assemblee che si svolgeranno la settimana prossima in tutte le provincie calabresi. Lo consideriamo come un segnale molto positivo che ci parla degli sforzi di una sinistra che da subito si vuole caratterizzare con trasparenza e con pratiche politiche coerenti con i principi che afferma.
Ciò significa anche che da subito si deve determinare la sospensione dalla partecipazione di SEL a qualsiasi tavolo di trattativa, in attesa, appunto, del pronunciamento degli iscritti.
A questo punto sarà determinante l’assemblea della settimana prossima che terremo anche a Cosenza e invitiamo quindi tutte le compagne e i compagni a parteciparvi numerosi, nella data che notificheremo non appena ci verrà comunicata dal nazionale.

Elena Hoo
Cosenza, 19 febbraio 2010 Sinistra Ecologia e Libertà
Cosenza

19 aprile 2006

LA MIA ESPERIENZA AL COMUNE DI COSENZA

Cose fatte e cose da fare
LA MIA ESPERIENZA AL COMUNE DI COSENZA
2002-2005 Attività consiliare nel Comune di Cosenza
Il mio contributo per:
la casa famiglia, l’assistenza domiciliare agli anziani,
lo sportello unico per il cittadino,
l’integrazione degli immigrati,
l’emergenza lavoro
il bilancio sociale e partecipato,
il Piano di ristrutturazione dell’Amaco,
la Biblioteca Civica,
la riqualificazione dei quartieri e delle piazze,
le politiche di genere,
gli incentivi per i bed and breakfast,
l’abbattimento dei ticket per le persone disagiate,
lo sviluppo dei servizi e del trasporto pubblico locale e nazionale
il funzionamento municipale e la valorizzazione delle risorse umane.


Porto con me
Dall’esperienza come donna militante della politica, della società civile organizzata
▪ una pratica positiva della politica, che non si lasci sopraffare nè dai poteri consolidati nè dai personalismi e la forza di una rete di relazioni con cui lavorare per il cambiamento sociale.
Dall’esperienza di 15 anni di Sindacato attivo nella CGIL
▪ la centralità della difesa delle libertà e dei diritti fondamentali della persona.
Dall’esperienza condotta nel Consiglio Comunale come capogruppo DS
▪ la forte voglia di cambiamento nel governo del bene collettivo, il desiderio di esserci per contare di più, rappresentando anche la volontà dei tanti con cui ho condiviso percorsi di concreta partecipazione nel lavoro fuori e dentro le istituzioni..


Ripropongo il mio impegno per la città
Per avvicinare i servizi e la macchina amministrativa ai bisogni della comunità, per garantire diritti e non favori, per essere cittadini e non sudditi.
Per mobilitare tutte le risorse locali pubbliche e private disponibili, perché l’Area Urbana si sviluppi sia da un punto di vista
economico che sociale.
Per realizzare politiche concrete mirate al miglioramento delle condizioni di vita e della qualità urbana, anche definendo un piano regolatore degli orari della città.
Per potenziare le politiche pubbliche sul versante del lavoro, a partire dall’istituzione dell’assessorato al lavoro.
Per rafforzare la partecipazione nelle politiche urbane e nel governo del territorio e dell’ambiente perché i cittadini siano soggetti attivi nelle scelte.


Consolido il mio dovere
Per far crescere a livello locale un modo nuovo di fare politica al
servizio della gente, pur dentro la realtà e le sue contraddizioni.
Per far vivere nelle scelte politiche, il valore della rappresentanza, il punto di vista delle donne e il valore delle differenze.
Per contribuire a un forte rinnovamento della politica.
Per mettere in pratica una politica trasparente nei metodi e nei comportamenti, aperta alla partecipazione di tutti.
Per continuare ad operare nel rispetto dei valori etici della politica, rappresentando sempre e comunque l’interesse della collettività.